Il bambino nasce ed è provvisto dei riflessi primitivi, necessari alla sopravvivenza, essenziali e funzionaliper assicurare una risposta immediata al nuovo ambiente in cui viene catapultato, che non è più quello protettivo del grembo materno ma circondato da nuovi stimoli sensoriali.
Il nuovo nato avrà un repertorio di schemi comportamentali che gli consentono di interagire con il mondo esterno attraverso i riflessi, ossia reazioni automatiche e stereotipate a particolari stimoli, tra cui riflesso di marcia, presa, moro, suzione e altri.
Come sappiamo hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema nervoso del bambino, che se non si sviluppa in modo appropriato, avrà difficoltà a processare interpretare le informazioni provenienti da uno più sensi.
Questi riflessi sono alla base della processazione di informazioni visive, uditive gustative, tattili e olfattive, per lo sviluppo del controllo della testa, del tono muscolare, dell'integrazione sensoriale, dal raggiungimento di tutte le tappe evolute. I riflessi, aiutano il bambino a muoversi nel canale del parto, garantendo la sopravvivenza delle prime settimane di vita, dovrebbero avere una vita limitata per poi successivamente maturare e alla fine scomparire, inibiti dai gangli della base con la crescita del bambino. Possiamo quindi dire che si ha un graduale processo di scambio e integrazione di riflessi primitivi e riflessi posturali, durante un breve periodo in cui possono operare entrambi.
I riflessi posturali, si sviluppano quando il bambino comincerà a strisciare, rotolare e gattonare, e sono mediati dal mesencefalo. Il loro sviluppo coinvolge aree superiori del cervello rappresentando un segno dell’accresciuta maturità del Sistema Nervoso Centrale.
Il gattonamento, spesse volte non praticato oppure svolto male o poco, è la tappa motoria di adattamento più importante, inizia generalmente tra i 9 e 10 mesi, prepara e allena il bambino alla sua futura coordinazione motoria e al passaggio dalla posizione di quadrupidia a quella di bipede, impara a sviluppare la visione binoculare, sviluppa la propria ricezione, le funzioni cognitive. I movimenti richiesti per gattonare portano i due lati del cervello ad interagire e a comunicare tra loro, creando scambi elettrici importanti sulla maturazione delle diverse funzioni cognitive, di conseguenza aumenta la fiducia in se stesso e sviluppa lo schema motorio crociato, fondamentale per camminare e correre.
Quando il bambino è attratto e individua con lo sguardo un oggetto e impara a sviluppare la sua posizione e la distanza da esso, comincia ad usare il movimento delle mani in sincronia con gli occhi, che effettueranno movimenti di vergenza (convergenza e divergenza) per raggiungere l’oggetto. Tutto questo aumenta la coordinazione occhio-mano e successivamente occhio-mano-piede-corpo.
Concludendo l’apprendimento, il linguaggio ed il comportamento sono tutti quanti collegati alle funzionalità del sistema motorio e al controllo del movimento. Le tappe motorie come rotolare, strisciare e gattonare svolgono un ruolo importante nello sviluppo visuo-motorio e cognitivo del bambino.
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